Tradizione Locale
San Lorenzo: patrono della Città di Tivoli e della Diocesi
Il 10 agosto presso la Basilica Cattedrale di San Lorenzo Martire in Tivoli si si festeggia solennemente l’anniversario del Martirio di San Lorenzo, diacono di Roma, e patrono della Città e della Diocesi di Tivoli. I festeggiamenti seguiranno per due giorni con giochi popolari, lotterie, spettacoli musicali e balli in piazza. Il culto del martire sicuramente nasce dal ricordo delle visite ispettive di controllo amministrativo sui beni posseduti dalla Chiesa Romana che questo diacono era solito fare nei territori di Tivoli.Valeriano (253 – 260 d.C.), durante la persecuzione contro i cristiani, fece arrestare Papa Sisto II, i presbiteri e i diaconi della Chiesa romana, tra cui Lorenzo; essi furono messi a morte per ordini del prefetto di Roma Cornelio Secolare tra il 6 ed il 10 agosto 258. Il diacono Lorenzo, salì alle mansioni diaconali per le sue doti non comuni di capacità amministrative. La Chiesa di Tibur dovette quindi ospitare Lorenzo durante i suoi giri ispettivi, perché presso le comunità cristiane primitive vigeva l´usanza di fornire alloggio, vitto ed assistenza ai fedeli ed al clero di passaggio. Il Santo fu martorizzato il 10 agosto del 258 perchè si era rifiutato di consegnare al Prefetto di Roma i tesori della Chiesa a lui affidati in qualità di primo diacono. Non aveva più i tesori: li aveva venduti e col ricavato aveva aiutato i poveri. Quando quei beni gli furono richiesti, portò tutti i poveri e gli ammalati della città dal Prefetto dell´Urbe e disse: “Ecco i tesori eterni che non diminuiscono mai e fruttano sempre, sparsi in tutto e dappertutto”. Naturalmente il Prefetto non gradì e condannò Lorenzo ad una morte crudele: il santo fu posto su una griglia di ferro sotto cui un fuoco lento, ma inesorabile, consumò le sue carni poco a poco. Si dice che egli non sentisse quelle fiamme, pervaso com´era dall´amore di Dio, tanto che, a un certo punto, disse al giudice: “Giratemi, da questa parte sono arrostito” e poco prima di morire aggiunse: “Sono cotto a puntino, ora”.
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Fiera Artigianale San Giuseppe 19 Marzo:
La Fiera intitolata a San Giuseppe Artigiano è stata istituita a Tivoli il 2 febbraio 1845. Dal 1973 si svolge nel centro storico nella sola giornata del 19 marzo. Per tutta la giornata, tante bancarelle, stand di artigiani e mercanti invaderanno il centro storico della cittadina. La tradizionale Fiera di San Giuseppe si svolge a Tivoli dal 1895, quando il sindaco di allora, G. Battista Giannozzi, deliberò di istituire una fiera di merci e bestiame da tenersi nei giorni 19, 20 e 21 marzo. Si decise di indire questa manifestazione per rilanciare l’economia tiburtina, richiamando molti visitatori. Per l’occasione, fu inoltre svolta una lotteria che tra i premi in palio aveva un orologio e due candelabri di metallo messi a disposizione dal Re d’Italia Umberto I. Sempre in quei giorni dell’anno 1895, il Cardinale Hohenlohe fece svolgere una festa popolare nella sua dimora, Villa d’Este. Fu organizzato un torneo storico mimico-ginnico. Nei primi anni della Fiera di San Giuseppe, alle migliori esposizioni dei commercianti veniva assegnato un premio in denaro. Il 20 marzo 1895 si svolse un Concerto Comunale in Piazza Plebiscito, illuminata dai bengala. I giorni della manifestazione furono ridotti a due, ovvero 19 e 20 marzo, nel 1932: la notizia si apprese da un manifesto firmato dal podestà Conte Brigante Colonna. Lo svolgimento della Fiera fu interrotto nel periodo della Seconda Guerra Mondiale e fu ripreso solo nel 1949 per i giorni del 19 e 20 marzo grazie al sindaco dott. Ignazio Missoni. Nel corso degli anni la Fiera si è poi modificata: e fu limitata al solo 19 marzo.
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Sagra del pizzutello
Dal 01 al 30 Settembre, Tivoli porta alla ribalta il suo prodotto tipico “l’uva corna”. Carri folcloristici sfilano per le vie del Centro; i giovani in costume offrono ai visitatori la pregiata uva, nell’ambito dei festeggiamenti del Settembre Tiburtino, durante il quale, ogni anno si svolgono mostre e manifestazioni di alto livello artistico. L´intera comunità tiburtina ha un legame forte e intenso con la Sagra del Pizzutello: è una vera e propria festa cittadina che coincide, intorno alla metà di settembre, con la maturazione della caratteristica nostra uva che ha il colore dell´oro, il gusto croccante e il sapore dolce della frutta più buona. La coltivazione a Tivoli del Pizzutello – chiamato anche “uva corna” per la sua forma ricurva – si perde nell´antichità della nostra storia. Qualcuno sostiene che sia lo stesso frutto citato da Plinio con il nome di “uva del Municipio” e definito come gustoso prodotto esclusivo dei vigneti di Tivoli e Pompei. Altri ritengono che il vitigno sia stato importato dalla Francia a Tivoli nel 1500 dal cardinale Ippolito d´Este, anche per abbellire la sua dimora. In ogni caso la coltivazione del Pizzutello ha una parte molto importante nella cultura e nella tradizione della nostra comunità. Per secoli generazioni di tiburtini l´hanno coltivato, tramandandosi di padre in figlio i segreti e i metodi naturali, e contribuendo ad abbellire la splendida immagine di sé che Tivoli riflette in tutto il mondo. Oggi purtroppo sono rimasti in pochi a coltivare l´uva corna tiburtina, sempre con lo stesso metodo tramandato da secoli, attingendo ancora l´acqua (depurata) dell´Aniene, spinti molto più dall´amore per le proprie radici che da un effettivo guadagno economico.
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Processione dell’Inchinata
Un’antica tradizione medievale da luogo tra il 14 e il 15 Agosto ad una manifestazione di profondo significato religioso. La processione vuole rievocare l’incontro tra il Cristo morente e la Madre che si salutano secondo il rito dell’inchino in Piazza Trento (di fronte alla chiesa di S. Maria Maggiore). Nel 1786 il giureconsulto Ignazio salvati indicava come istituzione dell’Inchinata a Tivoli, l’anno 550 affermando che Papa Simplicio tiburtino aveva donato, nell’anno 471, alla sua città natale, un’antica immagine del Salvatore dipinta da S. Luca. Negli Statuti della città di Tivoli nel secolo XIV ne è documentata la celebrazione nella sera del 14 agosto con la partecipazione di tutto il clero e il popolo tiburtino, ciascuno secondo le proprie caratteristiche. Le sera del 14 agosto, nella notte della solennità dell’Assunzione di Maria, l’icona del Cristo risorto viene portata solennemente in processione verso la chiesa di S. Maria Maggiore dove incontrerà Sua madre e dove si procederà al triplice inchino per rievocare il momento della morte di Maria e l’incontro il Cristo suo figlio e Salvatore. Il percorso della processione che si sonda tra le vie della città rievoca i momenti della Veglia Pasquale (Liturgia della luce, Storia della Salvezza nella Parola di Dio).
– Al ponte Gregoriano vengono benedette le acque del fiume Aniene e viene gettata una fiaccola tra le acque (era questo il luogo delle inondazioni, della difesa della città e della preghiera per il Papa, verso Roma).
-La sosta all’ospedale ricorda che il Signore ci ha liberato dal peccato prendendo su di sé, sulla Croce, tutto il male del mondo.
– in Piazza Trento, solenne rito dell’Inchinata
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Le Tamburellare Tiburtine
Il gruppo delle Tamburellare Tiburtine, costituito nel 2002, ha il fine di far rivivere le cose buone del passato, di conservare le tradizioni prima che vadano perdute e, quindi, persegue lo scopo di mantenere la memoria delle usanze trascorse, compreso il modo di ballare, di cantare e di adornarsi. Le “Donne Antiche di Tivoli”, con i costumi ripresi da stampe d’epoca propongono musiche tradizionali e moderne, stornelli e danze popolari.
Per maggiori info http://www.tivolitouring.com/le-tamburellare-tiburtine#more-2020
La processione della Madonna di Quintiliolo
La devozione che ruota intorno alla Sacra Immagine della Beata Vergine di Quintiliolo fa si che questo appuntamento sia uno dei più importanti della città e della diocesi. La prima domenica di maggio il quadro della Madonna viene traslato dal Santuario omonimo, che si trova al di fuori della città di Tivoli tra ulivi secolari e adiacente alla villa romana di Quintilio Varo (da cui deriva il nome di Quintiliolo, ndr) fino alla Cattedrale di S. Lorenzo martire nel cuore del quartiere medioevale. L’origine di questa tradizione va ricercata nel passato. La Madonna infatti era venerata dai contadini come Madonna dell’abbondanza, così per pregarla meglio ottennero il permesso, nel 1679, di far “soggiornare” il quadro presso la Cattedrale durante l’estate periodo culmine per i raccolti. La prima domenica di maggio il quadro della Madonna viene traslato su un macchina in cedro del libano e viene portata fino all’arco in suo onore dove poi viene traslata su una macchina più imponente, del settecento, con la quale fa il suo ingresso solenne in città. La Madonna soggiorna in Cattedrale per tre mesi fino alla prima domenica di agosto, giorno in cui salutata dai tiburtini, fa “ritorno alla sua casa”.
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Dimora Vesta, Comunità alloggio per la terza età a Tivoli
Indirizzo: Strada Colle Ripoli 18 – Località Monteripoli – 00019 Tivoli (Roma), Italia
Email: info@dimoravesta.it
Amministrazione
+39 3935245728 / +39 3339534097
Struttura
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